L’uscita dal lock down e il progressivo allontanamento dalla situazione di emergenza ci mette nelle condizioni di porci qualche domanda e di muovere qualche passo verso la gestione futura della Farmacia.
Le domande sono “Che succederà, come sarà?”. I più virtuosi leggono i dati di mercato per vedere se la ripresa è cominciata o meno, come se il mercato avesse la capacità di riprendersi da solo o per effetto di qualche magia. E’ indispensabile riflettere sul fatto che, se da una parte il consumatore si evolve, modificando i suoi comportamenti, dall’altra è possibile orientare il suo comportamento di acquisto attraverso le attività di marketing.
Purtroppo parlando con le Farmacie emerge che la parola d’ordine di questo periodo è “ASPETTIAMO”… Aspettiamo che i clienti che portano la ricetta in farmacia sperimentino e sedimentino esperienze di acquisto presso altri canali fisici o digitali che siano? Che i clienti di dermocosmesi approdati sull’online continuino a scegliere l’e-commerce? Che i clienti ritornino a stare in farmacia con più disinvoltura, cominciando a comprare qualcosa in più che mascherine e igienizzanti? Che, in sintesi, altri si preoccupino di soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori, nati durante il lock down e destinati a rimanere?
Non è affatto questo il momento di aspettare…anzi, questo è il momento più opportuno per fare quello che molte farmacie non hanno mai fatto: fermarsi, analizzare i cambiamenti avvenuti, definire obiettivi di crescita e nuove strategie per raggiungerli.
Veniamo ad un’altra importante riflessione: come fare tutto questo? Le possibilità sono sempre e soltanto due: formarsi e operare in autonomia oppure rivolgersi a chi fa questo per mestiere. Strade diverse da queste sarebbero, infatti, troppo rischiose.