Il Consumatore oggi è molto attento all’eco-sostenibilità dell’offerta di prodotti e servizi e ricerca punti vendita che garantiscono 3 aspetti fondamentali:
- riduzione dell’impatto ambientale dei punti vendita stessi (nuove progettazioni, utilizzo di energie rinnovabili, ecc);
- riduzione dell’impatto di materiali maggiormente inquinanti, difficili da smaltire
- riduzione delle emissioni di C02 derivanti dal trasporto.
Ce lo dice Guido Cristini, docente di retail marketing presso l’università di Padova, nel suo libro “Retailing al futuro”.
La grande distribuzione e perfino i discount, adottano comportamenti coerenti con queste esigenze, che vanno dalla selezione dei fornitori fino allo spazio da dedicare sugli scaffali ai prodotti ecocompatibili, biologici, naturali, etc. Stessa cosa dicasi nelle principali insegne del settore dell’igiene della persona e della casa.
La tutela dell’ambiente, quindi, da valore si è trasformato in vero e proprio “drive di acquisto”.
Cosa offre la farmacia in merito?
Purtroppo, ancora oggi, non è facilmente visibile neanche il tema del “naturale”, che dovrebbe tradursi in un reparto di fitoterapia completo, per esempio, e in pochissime farmacie è possibile acquistare un cosmetico biologico e in ancor meno prodotti con confezione ecocompatibile. Se ci spingiamo all’utilizzo di energie rinnovabili, poi, tabula rasa!
Che futuro può avere una farmacia così alienata dalle scelte del consumatore e soprattutto dai valori maggiormente condivisi?
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